La sua storia musicale inizia nel 1963, quando, per il suo undicesimo compleanno, lo zio materno gli porta in regalo la sua prima chitarra. La sua passione per le sei corde si evidenzia immediatamente, e già un anno dopo inizia a suonare con una band nei locali da ballo. Tra il 1965 e il 1969 passa attraverso numerose esperienze musicali con gruppi di vari generi, dal rhythm & blues al rock & roll, e a diciassette anni suona regolarmente anche nei nigth club.

Una sua caratteristica è sempre stata la continua ricerca di sonorità e ritmi nuovi; per questo motivo ha cercato di arricchire le sue esperienze suonando con tutti i musicisti che capitavano sulla sua strada, anche grazie a incontri casuali, dai quali scaturivano delle jam session sempre cariche di grande energia e idee innovative.

Nel 1972, insieme a Luciano Maiozzi (voce), forma la sua prima band importante: Officina Meccanica, insieme a Randolfo Canini (basso), Bruno Dionisi (batteria), Luigi Canini (tromba), Vincenzo Bentivegna detto “Bitto”(sax). Grazie alle idee innovative e alla voce eccezionale di Maiozzi, unite alla grande energia del suono della Band, l’Officina Meccanica, con il suo Rock progressivo, conquista presto una posizione di sicuro interesse nel panorama musicale Italiano.

Dopo una serie positiva di concerti e tournee in Italia e anche all’estero e sei anni di vita musicale intensa, si creano delle fratture nelle idee musicali dei sei musicisti, che nel 1978 arrivano a una rottura definitiva. Nello stesso anno Barbati, Maiozzi e Bentivegna formano una nuova band, Stazione Termini, di cui entrano a far parte anche Stefano Stefanelli (basso), Giovanni Giangrande (tastiere) e Gianni Ciolli (batteria). Con questa formazione pubblicano due 45 giri. 

Nel 1985 avviene un cambiamento nella formazione: batterista, bassista e tastierista vengono rimpiazzati e rientra nella band il mitico bassista dell’Officina Meccanica, Randolfo Canini, accompagnato dal figlio Alessandro Canini alla batteria (all’epoca aveva solo quattordici anni, attualmente fa il professionista e suona stabilmente con la band di Marina Rei, dopo aver suonato con Tony Esposito-Avitabile-Giorgia- e tanti altri), e il tastierista Pino Carrabba. Con questa nuova formazione nasce il primo Lp IMMAGINI, nel quale sono presenti nove brani che rispecchiano nove “immagini”  diverse per interpretare il Rock Metropolitano visto dalla formazione in quel periodo musicale. Nel 1988, dopo un lungo periodo di discussione, le strade dei sei musicisti si dividono definitivamente e Gianni decide di abbandonare le band, con la classica frase “basta, attacco la chitarra al chiodo, uffa che p…”. Ma la sua storia non doveva finire lì…

Nel 1991 infatti, passeggiando per Nettuno, incontra Massimo Metalli insieme a Giampiero Sparagna e Ugo Cosentino, i tre fondatori della band Estro, che in quel periodo languivano in una totale inattività musicale. Tra i vari “come stai, cosa fai” viene fuori il discorso: “ma perché non vieni in studio da noi e ci divertiamo a fare  delle cover ?” Detto fatto: dal 1991 si riprende a suonare, prima eseguendo delle cover di vari artisti come Queen, Beatles, Level 42, Pink Floyd, Genesis, Phil Collins, poi definitivamente soltanto Genesis e che divertimento!!