Nato nei “primissimi” anni sessanta, Robertino D’Amore, per nulla appassionato di musica “seria”, svolta un bel giorno verso il roccherrolle. Il merito è di un suo amico di infanzia, il quale lo influenza con Genesis, Pink Floyd, E.L.&P., Deep Purple, Led Zeppelin, King Crimson, Nice, Yes, etc a tal punto da costringerlo a essere bocciato, perché della scuola, come dicono ad Asti, “nunjenepotevafregàddemeno”…
Di lì l’approccio con la batteria, l’infatuazione per il rock di quei tempi, la Scuola di Musica, il Saint Louis Jazz School, la fuga verso l’Inghilterra, l’insegnamento di Roger Taylor, e quindi, cotto a puntino, il ritorno in Italia, dove iniziava la sua attività di vocalist con gli Evergreen, compagni di viaggio per più di dieci anni, tra concerti-studio-televisione, l’incontro con Gianfranco Funari, e infine il ritorno alle origini: la Peter Gabriel Tribute Band, Feel Collins, Estro… il primo amore i Genesis, fino ai giorni nostri… the rhythm has my soul…